Colorando il buio
Colorando il buio è un progetto realizzato insieme alla Cooperativa “Lavoro e non solo” e all’associazione “LiberArci dalle spine” di Corleone, uno dei tanti paesi Siciliani dove la Mafia è nata e dove hanno vissuto e vivono ancora oggi alcuni dei boss Mafiosi più noti della storia della mafia italiana. Queste associazioni, grazie al contributo del Comune di Corleone, si muovono per recuperare edifici e terreni confiscati alla Mafia, utilizzandoli per creare lavoro e unire i cittadini contro i sistemi mafiosi.
Questi edifici molto spesso non sono neanche intonacati, quindi mantengono quasi sempre il colore grigio del cemento. Nel desiderio di portare colore in questi luoghi, nasce Colorando il Buio, un progetto di riqualificazione urbana e di elogio al cambiamento. Cercando di lasciare piccoli messaggi di speranza Nico e i suoi colleghi dell’Elektro Domestik Force (EDFcrew) hanno realizzato due murales, uno interno alla sede di Lavoro e Non Solo e l’altro esterno, sulla facciata di un edificio di campagna nella zona di Malvello, un piccolo casolare dove, durante una strage mafiosa, furono massacrati dei contadini.
Concentrandosi maggiormente su questo ultimo luogo, ragionando su cosa raffigurare, hanno scelto di riportare sulle sue pareti una loro versione del dipinto ” Il Quarto Stato”, simbolo della rivoluzione operaia e contadina, in memoria delle vittime della strage di Malvello. Nella settimana trascorsa a Corleone, gli artisti hanno avuto occasione di vivere a stretto contatto con il territorio, partecipando alle iniziative che Lavoro e Non Solo e LiberArci dalle Spine svolgevano in quel periodo (eventi di sensibilizzazione, campi di lavoro con volontari di tutta Italia, meeting, gite), rendendosi conto di quanto sia importante lottare contro le associazioni di stampo mafioso e di come queste abbiano una radicata influenza sulla vita quotidiana in tutti questi territori.
Dopo aver partecipato ad una manifestazione a Palermo, svolta in occasione della ricorrenza della morte di Borsellino, hanno chiaramente percepito il terrore che la popolazione siciliana ha nei confronti della Mafia e di quando sia difficile questa lotta, di quanto sia difficile anche solo trovare il coraggio di scendere in strada e prendere una posizione (erano molto pochi i partecipanti attivi).
Durante questi giorni, il fotografo Davide Regoli, li ha seguiti scattando alcune delle immagini che trovate qua sotto. E’ stata realizzata anche una pubblicazione, contenente tutte le immagini del progetto con una bellissima prefazione scritta da Rita Borsellino.
Realizzato da Lopez e Staila / Photo: Nico Lopez Bruchi, Davide Regoli
Un progetto di Arci Valdera e EDFcrew
Realizzato con la collaborazione di:
Arci Valdera, Ass. “Lavoro e non solo, Ass. “LiberArci dalle spine” Unione dei Comuni della Valdera, Comune di Calcinaia, Cgil Pisa, Casa del Popolo di Calcinaia, Circolo Operaio Arci Fornacette, Circolo Arci Il Botteghino Pontedera
Caparol Center
GraffitiShop
Montana 94
“Colorando il buio è un titolo che mi piace molto, come dire, si può rendere a colori qualsiasi cosa ne sia priva. Si può.
Questa Sicilia, così martoriata e molto spesso lasciata al buio, di colori per sua natura ne ha tanti e nelle foto contenute in questo catalogo si colgono alcune tra le più belle sfumature. Il giallo delle spighe di grano che si mescola al verde dei campi di lavoro, come quelli in cui operano con tanta dedizione e passione i ragazzi della cooperativa “Lavoro e non solo” di Calogero Parisi a Corleone che da quella terra amara, per lungo tempo nelle mani dei mafiosi, hanno tirato fuori i migliori frutti. Frutti della terra come i pomodori, dal rosso vivo, che non è il rosso colore del sangue, quel sangue innocente di chi è rimasto vittima in questa terra sotto i colpi della mafia. Queste foto raccontano un po’ la Sicilia. Chi la percorre – come ho fatto io – lungo la strada non può non cogliere i profumi, i colori, irriproducibili, i paesaggi talvolta solitari dai colori unici che disperdono sulle colline, l’uniformità dei tetti delle case viste dall’alto. Osservando queste foto mi hanno colpito i volti, le facce dei volontari che hanno collaborato al progetto, facce che raccontano storie, ognuno la sua per congiungersi con quella di un progetto comune, spirito di rinascita che da solo basterebbe a riscattare questa terra dal marcio che purtroppo ancora la tiene e l’ha tenuta sotto scacco. Notevole all’impatto della vista e non solo il colpo d’occhio del murales che raffigura la rivolta degli operai “Il quarto stato”, in mezzo a un campo, un’immagine simbolica forte e carica di significati che ben si sposa con il contesto, e che si arricchisce dell’immagine degli artisti al lavoro per realizzarlo sotto il sole cocente dell’estate siciliana o al buio di notte con la luna, da sola, a illuminare i loro volti.”
Rita Borsellino – Presidente Nazionale Associazione “Un’altra storia”