Un progetto realizzato da Nico Lopez Bruchi e Marco Sera Milaneschi reso possibile da un importante network istituzionale che conta l’Istituto Gozzini, la Cassa di Risparmio di Firenze, il Comune di Firenze, la Cooperativa Cat e la Facoltà di Architettura di Firenze.
A seguito di un percorso di co-progettazione con i detenuti della casa circondariale M.Gozzini (Sollicciano) è stato realizzato un murale sulla facciata del carcere. Il murale è stato pensato per i figli dei detenuti che passano ore di fronte a questo muro in attesa dell’accesso alle visite. La volontà di questi padri di famiglia è stata quella di alleggerire l’ambiente colorandolo e di mandare un messaggio di redenzione. Parlando con i detenuti è venuto fuori che molti di loro sono nati in ambienti di sviluppata criminalità dove le alternative legali di crescita erano veramente ridotte, se non “impossibili”, come loro le hanno definite. Dentro di loro, nella stragrande maggioranza dei soggetti, vi è la voglia di ripartire, la speranza di avere una seconda possibilità. Giovanni Farina, un detenuto che ha passato la sua vita in carcere ha scritto per Nico e Marco una poesia che si conclude così: “La libertà è un miraggio”.
Ispirandosi agli scambi avuti con i detenuti gli artisti hanno generato un progetto grafico che mettesse insieme buona parte delle idee. Ne è uscito un lavoro che riporta un percorso evolutivo, di redenzione, di un uomo di pietra (carcerato) che si trasforma in un veliero e viaggia in un deserto, tra miraggi e oasi, in direzione di un faro a forma di bilancia (simbolo di guida, di giustizia, di equilibrio e anche di salvezza) per arrivare a una torre. Come potrete leggere nelle spiegazioni delle simbologie (messe sotto alle foto dei dettagli dei lavori), è stato utilizzata la forma rettangolare, come modulo per indicare la trasformazione, la mutazione che metaforicamente un uomo può fare.